Gli scanner 3D Artec utilizzati per documentare la scoperta della specie Homo naledi nella caverna Rising Star in Sud Africa

Gli scanner portatili ad alta risoluzione sono stati utilizzati per superare sfide geografiche e ambientali per gli scavi più grandi alla ricerca dei nostri antenati in Africa.

PALO ALTO, California – 10 febbraio 2016 – Artec 3D, un importante sviluppatore e produttore di software e hardware 3D professionale, ha appena annunciato che il proprio scanner portatile Artec Eva ™ e il software Artec Studio sono stati utilizzati durante gli scavi e la documentazione dell’antica specie Homo naledi nella Dinaledi Chamber del sistema di caverne Rising Star nei pressi di Johannesburg, in Sud Africa. La difficile ubicazione dei resti in fondo al sistema di caverne e i timori che l’aumento del livello dell’acqua dovuto a recenti piogge potesse compromettere la scoperta hanno fatto sì che il gruppo di paleontologi della University of Witwaterstrand richiedesse i prodotti Artec per catturare rapidamente e accuratamente la scoperta. Il team è stato in grado di recuperare 1.550 elementi fossili in sole cinque settimane grazie alle tecnologie avanzate della scansione 3D.

La spedizione per il recupero di Homo naledi è stata condotta dal Prof. Lee Berger, Ricercatore in Evoluzione umana e comprensione pubblica delle scienze della University of Witwaterstrand. Una volta scoperto il sito nel 2013, il Prof. Berger sapeva che studiarlo avrebbe rappresentato una sfida a causa della bassa profondità e delle dimensioni ridotte dei cunicoli nelle caverne, oltre all’ampiezza della caverna stessa. Lo scanner leggero e portatile Eva di Artec ha fornito la portabilità necessaria e la facilità d’impiego per consentire la documentazione in alta risoluzione e texture totale.

Utilizzando Eva di Artec all’interno del sistema di caverne, il team è stato in grado di scansionare un’area desiderata, produrre una visualizzazione dell'ambiente e delle ubicazioni dei fossili e trasmettere le informazioni al gruppo all’esterno.

Utilizzando Eva di Artec all’interno del sistema di caverne, il team è stato in grado di scansionare un’area desiderata, produrre una visualizzazione dell'ambiente e delle ubicazioni dei fossili e trasmettere le informazioni al gruppo all’esterno. Questo ha consentito al gruppo più esperto sul campo di visualizzare il sito come se si trovassero al suo interno e fornire la guida e le istruzioni necessarie ai paleontologi nelle aree sotterranee. Una volta eseguite le scansioni, è stata utilizzata la funzione di auto-allineamento di Artec Studio per semplificare il processo di assemblaggio dei file digitali, consentendo al team di analizzare rapidamente i dati.

“Mi ha stupito il fatto che una tecnologia a un livello così elevato potesse essere così semplice e precisa da utilizzare in condizioni meno che ideali”, ha commentato Ashley Kruger, paleontologo della Wits University. “Il team ha imparato ad usare gli scanner in meno di un’ora. Utilizzare questa tecnologia ha accelerato notevolmente l’intero processo di recupero, riducendo a minuti la durata di alcune attività, il cui svolgimento avrebbe richiesto ore. Con progetti come questo, i reperti fossili devono essere documentati individualmente oltre che in relazione al sito degli scavi. Normalmente, questo comporta la registrazione manuale delle ubicazioni dei fossili e il riferimento incrociato con una tabella prestabilita. La tecnologia Artec è stata in grado di semplificare enormemente questo processo, nonostante condizioni estremamente difficili”.

Con la scansione 3D, un progetto di recupero che avrebbe richiesto decenni di tempo si può completare in poche settimane”.

“Come per ogni progetto di conservazione, l’ambiente viene permanentemente alterato nel momento in cui vi si entra in contatto”, ha spiegato Artyom Yuhkin, presidente e CEO di Artec 3D. “La tecnologia di scansione 3D sta permettendo a squadre come questa di operare con la sicurezza che i dati saranno catturati con grande fedeltà, prima che il sito venga compromesso. Inoltre, questi progetti possono essere completati più rapidamente. Con la scansione 3D, un progetto di recupero che avrebbe richiesto decenni di tempo si può completare in poche settimane”.

Il progetto Rising Star è ancora in corso, poiché il team continua ad analizzare i dati e determinare le implicazioni più ampie per la storia umana. La diffusione del lavoro pubblicato incentrato sull’utilizzo da parte del progetto di dati, tecnologia e metodi in 3D è prevista per quest’anno.